Anticorpi – connessioni sui generis
A dicembre 2023, l’Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani ha selezionato
femminicidio come parola dell’anno, volendo porre l’accento sulle radici
culturali del fenomeno della violenza di genere.
Nel corso degli ultimi anni il termine, che segnala il movente dell’omicidio oltre
all’identità di genere della vittima, ha progressivamente acquisito un’ampia
rilevanza socioculturale, fino a configurarsi “come una sorta di campanello
d’allarme che segnala, sul piano linguistico, l’intensità della discriminazione di
genere” (Della Valle e Patota, 2023).
Secondo i dati del Ministero della Salute, i femminicidi incidono per l’84% sul
totale degli omicidi di donne. Nei casi in cui si è scoperto l’autore, il 93% delle
donne è stata vittima di un uomo. In particolare, nel corso di tutto il 2023 l’Istat
stima che i femminicidi siano 106, descrivendo un fenomeno endemico della
società che vede in media una donna uccisa ogni tre giorni.
Più in generale, i dati Istat mostrano che in Italia quasi 7 milioni di donne tra i
16 e i 70 anni hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di
violenza fisica o sessuale e che le forme più gravi di violenza sono esercitate da
partner/ex partner, parenti e amici. Assistiamo inoltre a un incremento delle
chiamate al 1522, con picchi in corrispondenza delle campagne di
sensibilizzazione, nonostante la maggior parte delle vittime riporti un lungo
vissuto di violenze subite.
Violenza fisica, sessuale, psicologica, economica e istituzionale fanno parte
della quotidianità di moltissime donne, ma gli studi sottolineano come queste
tipologie di violenza siano solo la punta di una piramide che vede alla propria
base una solida struttura culturale costituita da pregiudizi, stereotipi di genere,
linguaggio sessista e vittimizzazione secondaria.
Gli ultimi drammatici fatti di cronaca pongono l’urgenza e la necessità civile e
sociale di avviare processi di confronto e riflessione sulla discriminazione e sulla
violenza di genere.
(fonti: Ministero della Salute; ISTAT, il numero delle vittime e le forme della
violenza; Istat, I dati dell’Istat a supporto della conoscenza della violenza di
genere; Istat, stereotipi di genere e immagine sociale della violenza; Istat, il
numero di pubblica utilità 1522: dati trimestrali al III trimestre 2023;
Osservatorio Diritti; Treccani; Fondazione Libellula, “La violenza di genere in
adolescenza”, “Il maschile e l’equità di genere”, “Vita ed esperienze delle donne
al lavoro”)
femminicìdio s.m. [comp. del s.f. femmina e -cidio]. – Uccisione diretta o provocata,
eliminazione fisica di una donna in quanto tale, espressione di una cultura
plurisecolare maschilista e patriarcale che, penetrata nel senso comune anche
attraverso la lingua, ha impresso sulla concezione della donna il marchio di una
presunta, e sempre infondata, inferiorità e subordinazione rispetto all’uomo.
Gli ultimi drammatici fatti di cronaca pongono la necessità civile e sociale di
avviare processi di confronto e riflessione sulla discriminazione e sulla violenza
di genere.
PROGETTO
Si intende proporre una rassegna con autrici, musiciste, attiviste e artiste che in
diversi modi trattano la tematica della violenza di genere, degli stereotipi e
della disparità; a cadenza mensile, si coprirà tutto il 2024.
Il progetto, oltre alla rassegna, prevede una serie di iniziative di promozione e
auto-finanziamento, che potranno essere cene, fundraising, anche online.
Lo scopo della rassegna è quindi quello di raggiungere, oltre alla nostra base
associativa, anche un pubblico che solitamente non è attento a queste
tematiche e che difficilmente partecipa a iniziative di questo tipo; per questa
ragione il taglio delle iniziative unirà momenti di confronto e discussione a
momenti più ricreativi e ludici come i concerti, gli spettacoli e le serate
enogastronomiche.