Si dice che spesso le cose belle siano quelle più inaspettate. Ma quando questi doni oltre ad essere inaspettati sono anche incredibili e vengono ad aiutarci, nella maniera più disinteressata ed altruistica in questo difficile momento, è veramente necessario non solo accoglierle ma anche raccontarne la storia.
Questa è la storia di una busta bianca, una busta che ha percorso migliaia di chilometri per arrivare fino a noi, fino a Brescia. Questa busta arriva da lontano: più lontano di quanto si possa immaginare. Letteralmente dall’altra parte del mondo: dal Giappone.
Laggiù, territorio sismico per eccellenza, lo scorso aprile due forti scosse di terremoto, di magnitudo 6.2 e 7.0 hanno colpito il distretto di Kumamoto, nel sud del paese, non lontano dalla tristemente nota città di Nagasaki. Queste scosse causano circa 280 vittime, oltre a numerosi feriti ed ingenti danni ai beni della popolazione.
È una tragedia della quale forse pochi di noi hanno avuto notizia, ma le due scosse hanno causato terribili conseguenze: oltre alle vittime migliaia di persone sono state evacuate dalla zona, lasciando case e proprietà. Le procedure di soccorso sono state, fortunatamente, supportate da diverse associazioni che hanno fatto del loro meglio per gestire l’emergenza e contribuire ad alleggerire il peso sulle istituzioni, appoggiandole nelle operazioni di assistenza e supporto. Durante queste operazioni la Caritas Japan e i padri Saveriani presenti nella zona hanno instaurato un rapporto di amicizia con il tempio buddista Gyokushou della cittadina di Kikuchi, città della prefettura di Kumamoto.
Passano i mesi. A fine agosto l’Italia è sconvolta da una serie di forti scosse che hanno raso al suolo diversi paesi del Centro. La notizia fa il giro del mondo. Gira per l’Europa e arriva fino agli Stai Uniti che ci offrono aiuti; ma non è finita. La notizia arriva anche in Giappone, e più precisamente richiama l’attenzione del monaco buddista Kawara Shoudou, che, con incredibile tempestività, raccoglie tra i fedeli dei fondi e si presenta a uno dei padri saveriani con in mano una busta. La busta bianca della nostra storia. Dentro ci sono 600,00 €, il ricavato delle offerte che in quel mese sono state versate nella cassetta del tempio.
La richiesta: che vengano consegnati direttamente nelle mani di volontari che si occupano di attività concrete per le zone colpite. Un gesto per contraccambiare il bene ricevuto ed esprimere solidarietà verso chi ha dovuto subire le medesime difficoltà. La busta viaggia assieme a padre Padre Claudio Codenotti, di ritorno dal Giappone per passare qualche giorno nella natìa Gussago, ed ecco che arriva fino a noi a Brescia. Padre Codenotti, tornato a casa, individua nel progetto PerOgniDove il modo giusto per esaudire le richieste del monaco Kawara. Grazie al sostegno del monaco Kawara il progetto potrà crescere e farsi più forte, porre radici più stabili e concretizzarsi dove necessario.
Dal Giappone con infinito amore.