Il 2018 è iniziato, prima di tutto, all’insegna della lotta politica e sociale. Arci è da sempre, e senza indugio, schierata contro il fascismo, facendo proprio dell’antifascismo uno dei suoi punti ideologici fondamentali. Dunque l’episodio del 3 febbraio scorso, quando un 28enne di nome Luca Traini ha deliberatamente aperto il fuoco ferendo sei persone di colore nella città di Macerata, non poteva svanire nell’indifferenza.
La grande manifestazione del 10 febbraio, che ancora una volta ha unito le forze delle associazioni e dei comitati antifascisti di Brescia contro le pericolose derive degli ultimi tempi, è la dimostrazione che né a Brescia né in altra parte del mondo può essere tollerata l’intolleranza fascista.
Facendosi scudo delle presunte caratteristiche libertarie di una democrazia che, se accetta l’intolleranza e il razzismo, smette di essere democratica, il popolo neofascista crede che la difesa di un’idea possa essere legittimata come libero pensiero in libero stato. L’errore sta chiaramente nel dimenticarsi che ogni democrazia europea è nata proprio in opposizione alle dittature del secolo scorso, e che il fascismo e il nazismo sono crimini e come tali sono puniti dalla legge. Uno Stato che tollera la criminalità, va da sé, è inutile e privo di senso. Motivo per cui la voce delle centinaia di persone presenti alla manifestazione era un richiamo alla giustizia, ai valori antifascisti della democrazia e alla difesa della legge che sancisce il limite tra ciò che è legittimo e ciò che è reato.
Il richiamo era chiaramente anche per le istituzioni le quali da una parte hanno fatto troppo poco per impedire il risorgere di movimenti e addirittura partiti legati a filo doppio con l’ideologia fascista (Casa Pound, Forza Nuova), mentre dall’altra alimentano un clima d’intolleranza, di violenza e di esclusione che possono portare a gesti estremi, come quello di Traini.
Altre manifestazioni si sono svolte e hanno richiamato l’attenzione sul problema; Arci non smetterà di organizzare e supportare queste iniziative.
Altro importante evento di pochi giorni fa è lo sciopero globale delle donne, supportato da numerose associazioni, che ha dichiarato a gran voce la necessità di una parità di diritti di genere non solo formale ma anche fattuale, concreta nella sua dimensione certamente politica e sociale, ma anche culturale, che si dimostri nella quotidianità del lavoro, della famiglia e della socialità.
Ricordiamo che anche nei paesi europei la discriminazione di genere è ancora un grave problema che rischierebbe di minare le basi egualitarie delle nostre società. Arci era in piazza per richiamare l’attenzione su una questione che può e deve essere risolta, concludendo il processo democratico con una risoluzione paritaria che finalmente consideri i cittadini tutti eguali.
Domani si terrà il VII congresso provinciale di Arci Brescia, importante evento di scambio e discussione. Lo slogan del congresso è Diritto è Partecipazione, un’invito a creare una discussione sullo sviluppo associativo per la difesa dei diritti.
Parlando di cultura continua l’importante rassegna letteraria Libri in Movimento. In questi due mesi gli appuntamenti con gli autori sono stati molti e interessanti e hanno trattato diverse tematiche con occhio critico, attuale e divertente. Dai muri che ci circondano alle metropoli che ci assorbono, i racconti sono stati ricondotti a macroargomenti (in movimento: ogni mese un tema nuovo) che rispondono a bisogni di analisi e approfondimento di dimensioni a volte evidenti, ma sulle quali non ci siamo mai soffermati, a volte nascoste tra le pieghe di una realtà che, come esseri umani, non possiamo smettere d’indagare. Gli appuntamenti di marzo riguardano il linguaggio, altro tema fondamentale e di grande interesse: qui il programma completo.
Come ogni mese le iniziative, gli eventi, i concerti sono numerosissimi.
Sul sito di Arci Brescia e sulle pagine Arci Brescia e Arci Brescia iniziative potete scoprirli tutti.
buon marzo a tutti